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Museo di Itri

Il Valico di Itri

Uno dei tratti più suggestivi dell'intero percorso della Via Appia antica, da Roma a Brindisi, è quello che essa percorre attraverso le gole al valico di Itri  tra Fondi e Formia.
Il percorso della strada romana è spettacolare e si snoda in un ambiente costituito da rilievi calcarei particolarmente aspri, i Monti Aurunci, che la via supera con opere d’arte grandiose, ancora conservate. La strada infatti, presenta qui per chilometri il potente lastricato, miliari, ponti, tagli rupestri, grandiosi muri di contenimento. La via, nella salita da Fondi segue la gola chiamata di Sant’Andrea, sostituita nell’Ottocento da un nuovo tracciato che affianca l’antico dal lato opposto della valle.  Itri, il cui nome è stato collegato a “Iter”, allusivo della strada per eccellenza, ha dominato il percorso nei secoli medievali e moderni, con una suggestiva rocca turrita arrampicata su una rupe che affianca la strada, a metà della sua discesa verso Formia. La salita della strada dopo Fondi, invece, era dominata da un santuario monumentale dedicato ad Apollo in tarda età repubblicana e sostituito poi da una cappella dedicata a S. Andrea Apostolo, dalla quale deriva il nome della valle.

Recenti lavori, condotti dal Comune di Itri e dall'Ente Parco dei Monti Aurunci, ne hanno valorizzato e sistemato il tratto che sale lungo la Valle di Sant'Andrea: è un percorso di 3 km, che si  imbocca a destra dell'Appia attuale al km 125,8 o al km 129,6. Come un museo della tecnica stradale di tutti i tempi, la strada conserva tratti dovuti a restaurati man mano condotti in età medievale e moderna, per il mantenimento in efficienza della via: i più importanti dovuti nel 1568 da Parafán de Ribera, vicerè di Napoli per conto di Filippo II di Spagna, e nel 1768 da Ferdinando IV di Borbone . Del primo è stato ricostruito il ponte più a valle, andato distrutto nell'ultima guerra, e l'Epitaffio che lo affiancava; del secondo si evidenziano tratti a breccia, che hanno coperto il lastricato antico, e il parapetto che affianca tutto il percorso. A metà del percorso la via è dominata dal Forte di Sant'Andrea che ancora innalza i suoi terrazzamenti in opera poligonale o cementizia alti fino a 14 m. All'interno dei terrazzamenti antichi si vengono a concamerare ancora 27 grandi cisterne a volta.


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